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di Agnès Jaoui, con Agnès Jaoui, Jean-Bacri, Jamel Debbouze, Pascale Arbillot, Guillaume de Tonquedec
(Francia, 2008)
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In una Provenza dall'agosto insolitamente piovoso, Agnès Jaoui ritorna malvolentieri. Femminista di recente entrata in politica ritrova la casa della propria infanzia, un giornalista che si appresta a filmare i problemi della donna alle prese con le incombenze elettorali e patemi dell'intimo con Mimouna, l'anziana donna di servizio che la famiglia della sorella aveva condotto con sé rientrando a suo tempo dall'Algeria. Ne nasce uno spaccato sensibile di una certa Francia contemporanea, con i suoi rapporti fra uomo e donna, quelli con la stranieria, quelli che separano la visione elitista parigina dall'aria che tira in provincia. Dalla coppia Jaoui- Bacri si sa da tempo cosa attendersi: le sceneggiature impeccabili di una delle collaboratrici preferite da Alain Resnais, degli attori impeccabilmente inseriti in un contesto grazie ad una sorta di miracolosa complicità (a cominciare naturalmente dalla stessa Jaoui e dell'indivisibile Jean-Pierre Bacri), dei dialoghi che da un fine umorismo scivolano nell'osservazione e nella critica di costume intelligente e graffiante. Poi, una regia funzionale e discreta; certo, mai aggiuntiva di quel surplus espressivo che conduce al capolavoro. PARLEZ-MOI DE LA PLUIE conferma la regola; ed è una sufficiente ragione per non privarsi di una sua gradevolissima visione.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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da evitare
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